martedì 15 settembre 2009

Il famoso politico di sinistra (favoletta per adulti) di Angelo Valente

«Non riesco a capire perché lei si interessi a una ragazza come me. Nessuno, ha mai un po’ di tempo o di simpatia da offrire a una ragazza brutta. L'unico uomo che mi abbia dimostrato tenerezza è stato mio padre. Ma quando lui è morto, c'è soltanto mamma che riesce a darmi un pò di affetto.
Si erano seduti accanto casualmente per assistere a quella manifestazione nell’ambito della Festa del PD, e lei si era emozionata per il fatto di sedere proprio accanto al “famoso politico di sinistra”. Lui, magnanimo, le aveva sorriso e le aveva parlato mostrando interessamento. Del resto sapeva, tramite il suo particolarissimo servizio elettorale, che la ragazza aveva una famiglia numerosa con diecine di potenziali voti.
«Tu non sei brutta, » le disse con dolcezza. Poi la guardò un po’ meglio e rabbrividendo leggermente, aggiunse: « E poi guarda me. Nemmeno io sono un adone. Ma la bellezza esteriore non è importante: è importante, invece, che sia bella l'anima...».
La ragazza sospirò, felice, e lo guardò ammirata con i suoi grandi occhi miopi.
Aveva già incontrato il “famoso politico di sinistra” ed ogni volta lui le aveva sorriso. Si sa come sanno sognare le ragazze, specialmente se sono miopi e brutte. Aveva persino immaginato che lei potesse piacere al “famoso politico di sinistra”. Almeno un pochino. E adesso quelle parole la mettevano in subbuglio. « Sono felice, per la prima volta in vita mia... » disse
« Ma anche l'affetto di tua madre dovrebbe renderti felice », osservò l'uomo teneramente.
Lei scosse piano la testa: « No. È impossibile. Mia madre è bella. Troppo bella. Nonostante l'età, ha un viso... Lei ha presente la Madonna? ».
« Non sono un praticante, ma immagino... », rispose il “famoso politico di sinistra”.
« Ecco: un viso dolce, meraviglioso. E un corpo... Ha presente il Botticelli?».
«Si - disse lui, mentendo spudoratamente - me ne hanno parlato...
« Ecco: un corpo giovane, morbido, femminile... Ogni volta che mi parla, ho la sensazione che voglia farsi perdonare l'errore di avermi fatta così somigliante al mio brutto, caro papà, invece che simile a lei... »
« Non voglio più sentirti dire queste cattive cose sul tuo conto - replicò l'uomo - e voglio che tu non abbia complessi. A questo punto invece, credo proprio che sia molto utile che io incontri tua madre. » La ragazza lo guardò con gli occhi pieni di lacrime: «Ma davvero lei vuole, Vuole interessarsi a me? Fino a questo punto? Vuol, dire che io le sto a cuore? »
« Di questo parleremo un’altra volta. Intanto, voglio vederla. Dimmi: credi che lei sia libera, domani pomeriggio?».

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